Dopo la grande mostra “I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna” terminata con grande successo di pubblico lo scorso 5 giugno, dal 25 giugno al 16 ottobre, Palazzo Mazzetti di Asti apre le sue porte a “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti.”

In continuità con la rassegna sugli arazzi di Asti tenutasi a cavallo tra il 2020 e il 2021, Palazzo Mazzetti propone una nuova esposizione dedicata al territorio e al collezionismo locale e, nell’Anno Internazionale del Vetro, designato dalle Nazioni Unite, ospita la preziosa raccolta di vetri nata dalla passione collezionistica di Pino Clinanti e proseguita con entusiasmo dalla figlia Donatella.

All’interno di un percorso che racconta l’impiego del vetro nell’arte attraverso i secoli, la collezione testimonia l’intreccio tra vita e sentimento estetico dell’ingegnere Pino Clinanti (1914 – 2007) ed è resa straordinaria grazie alla presenza di un importante e antico nucleo di contenitori in vetro lattimo (un vetro “mimetico” di colore bianco opaco come il latte, risalente al 1450 circa e utilizzato come imitazione della porcellana cinese giunta a Venezia), materiale di cui Clinanti fu grande studioso.

Vari esemplari in mostra raccontano le particolari e decorate “forme del bere”, narrate da antiche bottiglie da vino e da liquore, delicate caraffe, bicchieri, calici e oggetti decorativi prodotti dalle manifatture veneziane, italiane e straniere che testimoniano l’uso del vetro tra XVII e XX secolo.

Oltre al vetro soffiato, inciso o smaltato, i lavori esposti sono realizzati con note tecniche decorative, a iniziare dalla filigrana di vetro lattimo a reticello, che crea l’effetto di un merletto all’interno della parete vitrea. Seguono i calici con decorazione “a pettine” o “graffito” di origine antica, ottenuta applicando sulla pasta vitrea soffiata fili di lattimo pettinati e inglobati così nella superficie.

Tra i diversi tipi di vetro anche l’avventurina e il calcedonio, inventati a Murano (il primo nel XVII e il secondo nel XIV secolo) per imitare rispettivamente il quarzo avventurina e le pietre semipreziose, come l’agata, e l’onice, la malachite, i lapislazzuli e il diaspro.

Insieme a questi, sono esposti raffinati vasi in stile liberty sempre appartenenti alla collezione Clinanti come un vaso in vetro verde decorato da peonie, un vaso a campana rosso di manifattura francese e, soprattutto, un vasetto decorato da violette firmato dalla manifattura Daum, la famosa cristalleria di Nancy fondata nel 1878 da Jean Daum, i cui figli divennero rapidamente una delle principali forze del movimento Art Nouveau.

Ad aprire la mostra un ritratto dell’ingegnere Pino Clinanti scolpito in un monoblocco di cristallo accoglie i visitatori. Una sala espositiva accoglie invece il gallo in vetro policromo di Murano che, assieme all’esemplare di cristallo firmato Lalique, rende omaggio ad Asti, della quale è l’animale simbolo, che invita i cittadini a vigilare sulla propria libertà. Il gallo è infatti l’emblema della libertà comunale e fin dal XIII secolo è ornamento terminale della cupola della chiesa Collegiata di San Secondo.

Non poteva mancare all’interno della mostra una sezione dedicata alla vetreria, presente sul territorio astigiano dal 1906. O-I Italy, filiale italiana di O-I Glass – leader mondiale nella produzione di packaging in vetro per l’industria alimentare e delle bevande, con oltre 24.000 dipendenti e 70 stabilimenti in 19 paesi – è lieta e orgogliosa di avere l’opportunità di partecipare (nel contesto dell’anno del vetro decretato dall’ONU), con uno spazio dedicato alla mostra “Il vetro è vita” perché la vita del territorio astigiano è allo stesso tempo fortemente legata al vetro in un processo di economia circolare che evidenzia la sostenibilità del vetro e dell’azienda.

La mostra Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, vede come sponsor il Gruppo Banca di Asti, è in collaborazione con O-I Italy, con la comunicazione e la promozione a cura di Arthemisia.

BIOGRAFIA DI PINO CLINANTI

L’ingegnere Pino Clinanti operò nella Vetreria di Asti fino al 1984, prima come direttore tecnico e successivamente come direttore dello stabilimento di corso Cavallotti. Egli visse il passaggio dai “soffiatori” del vetro alle prime macchine. Coordinò le nuove tecnologie e collaborò in prima persona a tutti i graduali ampliamenti dei reparti produttivi, oltreché il passaggio dello stabilimento dalla Saciv all’Avir. Nominato poi amministratore delegato dell’Avir, Clinanti diresse tutti gli stabilimenti del gruppo, da quello di Asti a quelli di Sesto Calende, Corsico, San Polo sul Piave, Gaeta e Aprilia. A metà degli Anni ’80 venne nominato presidente dell’Unione Industriali di Asti.

La passione e la grande esperienza nel campo vetrario portarono l’ingegnere a presiedere la Stazione Sperimentale del Vetro di Murano. Tra i maggiori esperti della materia collaborò con i musei del vetro di Altare e di Montalcino. Nonostante tutto amava definirsi semplicemente “vetraio”.

“Dal vetro antico alla bottiglia moderna” è il testo scritto da Clinanti per il volume dedicato al museo senese e intitolato “Il Fuoco il Vetro il Vino” pubblicato nel 1992.

L’ingegnere, uomo pieno di interesse, è stato anche fondatore della Delegazione di Asti dell’Accademia Italiana della Cucina di cui proprio quest’anno cade il sessantennale della fondazione.

Ingresso compreso nello Smarticket.